Cedolare Secca-saldo e acconto

Il 30 giugno scade il termine di versamento del saldo e del 1° acconto relativo alla cedolare secca sugli affitti. La “cedolare secca” è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). Per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate:l’imposta di registro, e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. Essa non sostituisce l’imposta di registro per la cessione (subentro) del contratto di locazione. È un regime opzionale, cui può accedere il locatore (non nell’esercizio dell’attività d’impresa). La scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente. Il canone di locazione percepito dal locatore, dunque, non è soggetto ad Irpef e relative addizionali, ma è soggetto ad “imposta sostitutiva” la quale è determinata applicando al 100% del canone percepito le seguenti aliquote: è  Ordinaria - 21% (applicabile alla generalità dei contratti di locazione per i quali si è scelta la cedolare secca); è  Ridotta - 10% (dal 2018 15%) per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate nei comuni con carenze di disponibilità abitative (articolo 1, lettera a) e b) del dl 551/1988).

Cedolare secca saldo e acconto
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